Biobanca Istituzionale (BBI) DEFINIZIONE DI BIOBANCA Per BioBanca si intende una struttura finalizzata alla raccolta, conservazione e alla distribuzione di materiale biologico umano e dei dati associati. Le BioBanche non possono identificarsi in collezioni “spontanee” ma devono costituire una struttura istituzionale, ovvero una unità di servizio per la ricerca, la cui validità (e qualità) può essere garantita solo se organizzata secondo regole precise e condivise.
LA BIOBANCA ISTITUZIONALE (BBI) DELL’ISTITUTO PASCALE La BioBanca Istituzionale (BBI) dell’Istituto Nazionale Tumori di Napoli è preposta alla raccolta e alla conservazione di materiale biologico umano a scopo di Ricerca Scientifica. Il BBI Manager è il Direttore della S.C. di Anatomia Patologica e Citopatologia dott. Gerardo Botti. BBI partecipa alla Rete Nazionale delle Biobanche Oncologiche “RIBBO” ed ha partecipato alla fase preparatoria dell’infrastruttura europea delle Biobanche e delle risorse biomolecolari “BBMRI”. BBI si propone di collaborare alla definizione delle linee di indirizzo per realizzare una Rete Regionale per le Biobanche, definendo i principali aspetti organizzativi e gestionali delle Biobanche, al fine di rendere omogenee sul territorio regionale, le procedure finalizzate alla attivazione delle stesse. I biomateriali conservati comprendono frammenti di tessuti asportati chirurgicamente e campioni di sangue o altri liquidi biologici. I biomateriali sono conservati sia in appositi sistemi di criopreservazione (freezer a -80° e tanks in azoto liquido) che in paraffina dopo fissazione formalinica. Esiste anche una piccola quota di acidi nucleici conservati. Lo scopo della BBI è di supportare la ricerca medico-scientifica fornendo agli Istituti di Ricerca campioni biologici di elevata qualità, accuratamente annotati, necessari allo svolgimento di indagini biomolecolari. BBI garantisce che i campioni biologici siano raccolti e conservati con il consenso dei pazienti, nel rispetto delle norme etico–giuridiche e con i più elevati standard tecnologici. BBI garantisce inoltre elevati livelli di sicurezza nel trattamento dei dati sensibili dei pazienti donatori. I campioni possono essere forniti ai Ricercatori solo nell’ambito di Progetti di Ricerca autorizzati da un Comitato Etico (lì dove tale autorizzazione necessita) e previa autorizzazione del Direttore Scientifico. Altra finalità di BBI è quella di facilitare il coordinamento della Biobanca (affidato al dott. Renato Franco, dirigente medico anatomo-patologo, che si avvale di n. 2 unità di personale a contratto, la Dott.ssa Monica Cantile, Biologa, e la Sig.ra Ornella Sacco, Data-Manager), dei tessuti tumorali già operante, con altre (di liquidi biologici, di linee cellulari, di proteine o acidi nucleici) in fase di formazione, armonizzando le procedure, in accordo con le linee guida internazionali. Il Regolamento della Biobanca Istituzionale è stato approvato con Deliberazione del Direttore Generale n.461 del 28. 05. 2012
LA STRUTTURA Il progetto strutturale, la cui delibera è in fase di approvazione, prevede la realizzazione di n.2 macroaree. La macroarea “A”, di circa 120 mq, è destinata all’allocazione dei sistemi di stoccaggio di vetrini cito-istologici e di inclusioni in paraffina.
MODULISTICA E DOCUMENTI UTILI
|
|||||||||