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INT "Fondazione Pascale", Napoli - Aula Formazione - 12-13/03/2019

La buona pratica medica-Le parole efficaci della cura - programma - scheda iscrizione interni - scheda iscrizione esterni

Responsabile Scientifico: dr. Francesco De Falco, dr. Daniela Barberio

La narratività compare sulla scena proprio nel momento in cui la medicina – giunta a straordinari traguardi di sviluppo tecnologico – sembra perdere la sua efficacia nel rapporto con il paziente e, di conseguenza, nell’individuazione e gestione di quegli stati di sofferenza legati alla patologia . Nella “scena della cura” esiste un medico, un infermiere, un familiare, un paziente e soprattutto una malattia.
A questi soggetti occorre dare un’identità, ognuno nel proprio ambito, perché possano immedesimarsi e riconoscersi. I dati anagrafici e i risultati di esami più o meno complessi, le specializzazioni professionali definiscono le silhouette, ma la narrazione dà un volto e una storia alle persone, con informazioni e conoscenze diverse. Il medico deve dare un nome a quei sintomi, il paziente racconta cosa gli sta succedendo, l’ infermiere si prende cura di quei sintomi .In questo modo la malattia esce dai trattati di medicina e si manifesta in quella persona e nella sua famiglia e soprattutto dentro quegli incontri. Per l’operatore sanitario misurarsi con la medicina narrativa richiede un atteggiamento positivo e reattivo, ma anche l’acquisizione di competenze specifiche di comunicazione e di capacità di entrare in sintonia con l’altro, senza prevaricare ma, nello stesso tempo, mantenendo la sua “alterità”.
Se l’obiettivo è la salute, certamente il paziente è uno dei produttori e quindi partecipa alla difesa della salute stessa. Il paziente diventa narratore, colui che fornisce la stoffa per il vestito (la salute) da cui il medico dovrà ricavare il capo (la cura) che lo rende indossabile. L’operatore sanitario deve saper muoversi tra le diverse narrazioni, nella loro variazione e ricondurle ad una trama precisa, aiutandosi con specifiche competenze per la ricerca di un rapporto empatico e la produzione di una qualità dell’ascolto.
Se le anamnesi sanitarie, le storie cliniche, i risultati di esami sono fissi nel tempo, la narrazione del paziente, l’interpretazione “scientifica” del medico, il percorso per recuperare la salute avranno una flessibilità e una permeabilità che ,senza abbandonare l’obiettivo, trova le soluzioni più idonee. La finalità di questo corso è, dunque, l’acquisizione di nozioni sui fondamenti della comunicazione empatica, una maggiore consapevolezza del proprio mondo emotivo e l’ importanza della propria storia narrativa nella relazione di cura.

Destinatari: Tutte le professioni sanitarie

Il corso è riservato a n° 25 partecipanti, 15 del personale interno, 10 del personale esterno

Crediti ECM attribuiti n. 15,6

Formazione Residenziale

Codice evento: 254802

Le domande di iscrizione dovranno pervenire alla segreteria organizzativa del corso, entro e non oltre sette giorni prima dell'evento

Segreteria organizzativa: Claudia Noviello, e-mail: psiconcologia@istitutotumori.na.it, tel. 0815903620

 
Istituto Nazionale Tumori IRCCS "Fondazione G. Pascale" via Mariano Semmola - 80131 Napoli